Scritto da Filippo Rattile (dirett. di MONOPOLINET), 9 aprile 2011
Fra le storie che lo straordinario mondo “pallonaro” ci ha saputo regalare, ricordiamo le gesta della SS Cavese 1919, successivamente denominata Pro Cavese. Al termine della stagione calcistica 1980/81, la Pro Cavese viene promossa nel campionato cadetto.
La Pro Cavese era espressione di una bella città in provincia di Salerno che, 30 anni fa contava circa 48mila abitanti. Cava de’ Tirreni dista dal mare e dal capoluogo di provincia appena una manciata di chilometri. I primi anni ’80, sono caratterizzati da entusiasmanti campionati disputati dagli aquilotti biancazzurri, nelle cui fila, in quegl’anni, erano annoverati calciatori del calibro di: Claudio De Tommasi, punta barese che disputò successivamente 2 stagioni con la casacca dell’AC Monopoli (1985/87); il portiere milanese di Nerviano Franco Paleari, i difensori Chinellato, Biagini, Pidone e Polenta oppure il barlettano Peppino Pavone (già ala dell’Inter un lustro addietro); Repetto, Crusco, Cupini, Sartori, Beppe Guerini, Costante Tivelli, l’attaccante pescarese Bartolomeo Di Michele, che qualche anno più tardi si accasò anch’egli al Monopoli nell’estate del 1985. Insomma, tanti giocatori di sicuro spessore tecnico-atletico che fecero assumere alla squadra metelliana l’appellativo di “Real” Cavese. La prima stagione in serie B per la Cavese si conclude con un sedicesimo posto che permette alla squadra di salvarsi soltanto in base alla classifica avulsa. Quella successiva, invece, fu senza ombra di dubbio la migliore della storia degli aquilotti: la squadra allenata dall’istriano Pietro Santin (tecnico dei metelliani a più riprese: 1980/83, 1988/90, 1995/96), infatti, sfiora un’incredibile promozione in serie A, poi vanificata soltanto da un girone di ritorno non altrettanto brillante di quello d’andata, chiuso al terzo posto. Al termine di quella stagione la squadra sarà sesta in classifica. Il torneo rimarrà nella storia soprattutto per la prestigiosa vittoria al “Meazza” per 2-1 contro il Milan di Ilario Castagner (fu l’unico stop casalingo per i rossoneri in quel campionato). Anche nella sfida di ritorno allo stadio Lamberti i meneghini non ebbero vita facile, non andando oltre il 2-2. I fasti dell’82/83 non si ripetono nella stagione successiva, quando la Cavese ritorna in terza serie: fatale la sconfitta contro la già retrocessa Pistoiese. Da allora non riuscirà più a risalire in serie B. Nella stagione 1984/85 con Romeo Benetti in panchina, i salernitani tennero a “battesimo” in terza serie calcistica la neo-promossa AC Monopoli, quando al Vito Simone Veneziani, in riva all’Adriatico nel settembre del 1984, diedero vita a un pareggio a reti bianche. Era il Monopoli del tecnico leccese Mario Russo e dei fratelli Laruccia, in cui fu lanciato nel calcio professionistico un certo Ciro Muro da Napoli, allora appena ventenne. Qualche anno dopo, nel 1986, purtroppo il club subisce l’onta della retrocessione per illecito sportivo. Al termine della stagione 1989-90, la Cavese è posta in liquidazione e comincia la nuova stagione con il nome di Pro Cavese. Fallita definitivamente nel 1991, la compagine metelliana riparte dall’Eccellenza con il nome di Intrepida Cavese, dopo l’unione con la Intrepida di Lanzara presieduta da Pasquale Sorrentino, riuscendo nell’arco di alcune stagioni a rilanciare le proprie quotazioni. Nel 1994 viene promossa in serie D e pochi anni dopo, nella stagione 1996-97, sotto la guida tecnica di Ezio Capuano, riesce a tornare tra i professionisti, vincendo il campionato. La Cavese riesce a mantenere la categoria per alcune annate. Nei primi anni 2000, vive qualche retrocessione seguito da ripescaggio in C/2. Dopo una discreta militanza nella quarta serie calcistica, nell’esatte del 2006 torna finalmente in C/1 (oggi denominata Lega Pro Prima Divisione). Il resto è storia di questi giorni.
foto: lacavese.it

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