La rottura fra Spatola e il sindaco Galdi mette in serio rischio il futuro
Ma stavolta, rispetto alla scorsa settimana, i rapporti fra il sindaco Marco Galdi e il patron dei metelliani Giuseppe Spatola sono tesi, e finché non si trova un punto d’incontro si corre il rischio di non arrivare al compromesso più giusto. Galdi chiede a Spatola di rispettare quanto da lui detto e scritto a più riprese, consegnando il titolo sportivo al sindaco, ma Spatola prima di prendere una decisione definitiva vuole capire se c’è effettivamente chi è interessato a entrare in societá e sta cercando di recuperare qualche credito. Questa soluzione della domanda inoltrata in forma incompleta all’ultimo giorno utile è stata letta da qualcuno come un espediente per "prolungare l’agonia", ma visto in termini positivi dá la possibilitá di guadagnare tempo e avviare contatti per l’entrata nel club di qualche imprenditore. Al momento la posizione in cui si trova la Cavese può essere definita sub iudice, e la societá, in caso di miracolosa ammissione, rischierebbe non meno di tre punti di penalizzazione e un’ammenda, per non essere riuscita a presentare nel termine previsto, giovedì 30 giugno: le attestazioni di pagamento degli stipendi ai tesserati fino al mese di aprile; la fideiussione di trecentomila euro necessaria come garanzia (da assicurare entro una settimana); e la certificazione di avvenuto pagamento dell’Iva del 2009. Venerdì 8 luglio la Covisoc rigetterá la domanda inoltrata dalla Cavese: entro le 19 di martedì 12 luglio il termine perentorio entro il quale presentare il ricorso (con tassa di novemila euro), per l’esito del quale si dovrebbe poi aspettare il giorno 16, quando sará il Consiglio federale a pronunciarsi. Potrebbe essere allertato per il ricorso l’avvocato Eduardo Chiacchio: "Se mi volessero, sanno dove trovarmi", ha affermato il legale napoletano. Intanto l’associazione "Sogno Cavese" ha compiuto un anno di attivitá: il club presieduto da Francesco Bove e fondato da sessanta soci, tra cui anche Pietro Santin, conta un centinaio di iscritti. "!Avremmo preferito poter festeggiare, magari in maniera diversa - ha detto Francesco Bove - ma data la situazione burrascosa della nostra Cavese, lo stato d’animo non sarebbe certamente stato quello giusto".
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